sabato 25 agosto 2012

Come ti feiko un fake - vol. 1

Tanto per dar fiato alle trombe e per sbattermene un po' di questi venti surriscaldati che non allietano l'esistenza, inizio un felice esperimento antropologico: la creazione di un fake, passo dopo passo.

Partiamo dal primo profilo, il più ovvio, il più facile e il più abusato: FACEBOOK.
Scegliamo un nome a caso, a patto che sia femminile. Questo, come vedremo, per facilitare l'aggiunta di amici e per fomentare i pruriti inguinali che faranno piovere commenti, like e foto-stalking.
Nome femminile in accoppiata con uno pseudonimo al posto del cognome, che collochi già la nostra persona in un area semantica piuttosto definita: quella della ragazza alternativa e party harder, amante della musica, delle droghe e così via. Insomma una tipa "avanti", una che "ci sta dentro di brutto".
Presumibilmente sarà anche una "tipa" che:

1. se la viaggia un sacco (in tutti i sensi, perchè "il viaggio è nella tua testa");
2. ha un parterre di amici e amiche dal sapore internazionale (la nostra è una globetrotter in piena regola);
3. i suoi amici sono tutti alternativi come lei;
4. è una che sta bene attenta a rimanere "strana" e "complicata" quanto basta per esser sempre alla moda.

Data questa prima connotazione generale del profilo, partiamo con la costruzione della personalità complessa della nostra Marta.

Marta nasce il 19 settembre del 1978: ha quindi abbastanza anni da "saperne un sacco", aver girato il mondo negli anni '90, essersi strafatta di qualsiasi tipo di droga quando ancora non era nella norma in Italia. Insomma, lei è una vera alternativa, cosa credete? Nasconde però l'anno di nascita dalla sua bacheca (una delle regole generali della creazione del fake perfetto è: CREARE FUMO).
Marta è di Milano, perché uno di Pescara il sapore internazionale non ce l'ha poi tanto: scriviamo però "Milano, India", per dare quel tocco di umorismo facebookiano che non guasta mai.
Marta vive tutt'ora a Milano, ma non potrete MAI essere sicuri di quale è la  parte del globo in cui si trova in questo momento.
Ha studiato, perché lei è "una tosta", cioè ha un certo spessore intellettuale: essendosi presumibilmente laureata in filosofia o in lettere o in storia, sapremo che ha fatto l'Università degli Studi di Milano ma non se l'ha finita.
Essendo Marta una persona "aperta mentalmente", è una poliglotta: conosce l'italiano, l'Inglese (Uk English, perché è una purista, avrà sicuramente passato mesi della sua vita squattata in qualche appartamento di Soho), il francese, lo spagnolo (ovviamente) e: TADAAAN! L'OLANDESE. Una lingua che normalmente nessuno si caga  ci sta sempre ed è in grado di fare la differenza sul tuo interessantissimo profilo personale di vecchio lupo di mare. Del resto la nostra Marta intrattiene un rapporto malinconico/tranceipnotico/hipsterico/sentimentale con la città di Amsterdam, come vedremo.
Arriva il punto spinoso del lavoro: presumibilmente Marta non è certo tipa da starsene in ufficio 8 ore al giorno, non ama la routine ed è una CREATIVA. Dunque, perché non mettere un lavoro non lavoro come Blomming.com (http://blomming.com/) dove puoi vendere oggetti di tua creazione utili a dare un quid alla personalità altrui per, diciamo, il tempo di una serata? Sì, a Marta piace il vintage, ama le cose particolari, uniche. Per cui lavora su blomming. Tiè. ( In realtà il lavoro su blomming l'ho rubato a una hipster radical chic milanese).
Per completare il profilo, concludiamo con una bella citazione di Franz Kafka (NB in inglese) e con una da una canzone dei Massive Attack, Karmacoma.
Ah, dimenticavo: la religione quale potrebbe essere se non buddista?

Arriva il punto più delicato e  importante: le foto.
Facebook è fatto essenzialmente per guardarsi le foto degli altri per prenderli per il culo, criticarli e sotto sotto ammirarli e poi imitarli (se sei una ragazza) o per cercare di bombarti le tipe o intraprendere sogni romantici sull'eventuale possibilità che "lei" si innamori di te un giorno (se sei un ragazzo).
Cominciamo con un paio di foto profilo e con una bella cover per il diario di Marta. Useremo sempre immagini che non siano foto di persone reali (Marta dopotutto è una anche introversa): piazziamo una bella foto di Emily the Strange, subito dopo sostituita con una del logo Goa/Trance/Raver di Shpongle (un dj e musicista, se non lo conoscete pazienza, mica tutti hanno avuto la vita cool di Marta). Come cover, una bella immagine di Coraline e la porta magica (Alice contemporanea e un po' gotica), dove la protagonista attraversa un tunnel spazio temporale verso un universo parallelo.

Si pone un ulteriore problema: va bene che ci siamo stati attenti a rispettare tutti i cliché e abbiamo anche dato spazio a qualche contraddizione che facesse spaziare l'outfit di Marta verso più stili di alternativismo. Ma si capisce che Marta è un fake, no? Non ha amici.
Costruiamo allora il profilo falso della sua falsa migliore amica, che sarà la prima a chiederle l'amicizia e a scriverle, con una profusione di cuori, "Finalmente su Fb!!!!!". Nasce SARA GANJALOVE MATTEI: amica bionda della mora Marta, altrettanto alternative e disinibita. Sara apparirà con commenti e tag sulla bacheca di Marta e verrà taggata in qualche sua foto.
Inoltre, per il suo debutto nel mondo reale, cominciamo a fare "Like" su qualsiasi cosa sia una discoteca figa, un cocktail, un centro sociale, una cosa cool da fare o da ascoltare. E tagghiamo Marta in una paio di foto, nella brumosa folla di una serata del Tunnel. MARTA E' SEMPRE STATA TRA VOI, ANCHE SE NON LO SAPETE.

Per ora basta carissimi, vi basti sapere che Marta esiste da 48 ore e ha già quasi 20 amici. Quasi tutti maschi.



Nel vol. 2 scopriremo qualcosa di più su Marta  attraverso le sue foto. Stay tuned.